ANDAMENTO DELLE TARIFFE ONERI DI SISTEMA – Asos
Con l’entrata in vigore del Decreto Energivori, del dicembre 2017, è stato modificato l’ordinamento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema e a tutti gli ambiti relativi ai costi di mantenimento della rete, delle fonti rinnovabili, ecc.
A partire dal 2018 con le delibere 481/2017/R/eel e 922/2017/R/eel sono state introdotte delle aliquote valide per tutti i tipi di contratto, distinte in:
- Oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili ed alla cogenerazione ASOS.
- Rimanenti oneri generali ARIM.
Tali tariffe sono espresse in centesimi di euro/punto di prelievo per anno, centesimi di euro/kW impegnato per anno e centesimi di euro/kWh.
Esse sono applicate in maniera differenziata:
- la componente Asos è applicata agli utenti e alle imprese in maniera distinta ed è costituita da diverse voci applicate in maniera differenziata, anche a seconda della classe di agevolazione dell’impresa;
- la componente ARIM è invece applicata in maniera indifferenziata in base alle classi di agevolazione ed è costituita da diverse voci.
Il valore economico che ne deriva dal pagamento di tali aliquote viene trasferito alla Cassa dei Servizi Energetici e Ambientali, tenendo conto però che il 90% della componente Asos affluisce direttamente nei conti del GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
Al fine di verificare l’andamento delle voci di costo che caratterizzano la componente Asos, si riportano di seguito dei grafici caratteristici, distinti per voce e per livello di tensione, riguardanti principalmente il settore industriale.
Come sarà possibile notare vengono riportati per ogni grafico dei periodi specifici, ossia quelli corrispondenti all’aggiornamento delle tariffe da parte dell’ARERA, eccetto il 1/10/2018, periodo in cui non vi è stato alcun aggiornamento.
L’andamento degli indici, in particolare la quota fissa (Grafici 1 e 2, 5 e 6) sia per la media tensione che per l’alta tensione sono risultati variabili durante i periodi dall’ 1/1/2018 all’ultimo aggiornamento di luglio 2019; la quota potenza invece si è mantenuta pressoché costante.
Nel caso dell’alta tensione i valori delle aliquote, sebbene le voci siano distinte per i vari livelli di tensione, sono risultati uguali per tutte le voci.
Resta da notare come il valore delle aliquote sia aumentato nel periodo di aprile – dicembre 2018 per poi iniziare un periodo di diminuzione, sebbene di qualche millesimo, fino ad attestarsi su valori più bassi rispetto all’1/1/2018.
Ciò si affianca alla variazione delle altre aliquote che hanno subito anche dei cambiamenti, alcune a rialzo altre a ribasso, comunque definite sulla base del fabbisogno che l’Autorità si trova a gestire.
È chiaro che tali contributi fiscali vanno a coprire i costi dovuti alla gestione della rete e delle varie fonti alternative, inclusa la cogenerazione, ciò al fine di migliorare i livelli di stabilità della stessa, effettuare gli interventi di manutenzione, definire nuove politiche di sviluppo per ridurne sempre di più il costo specifico di mantenimento, e altresì garantire che vi sia stabilità di rete, sulla base del principio di garanzia tale per cui le reti di distribuzione debbano rispondere a dei canoni di affidabilità dettati dalle esigenze del mondo produttivo.
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